Moshè Feldenkrais diceva ‘ la vita è movimento, senza il movimento al vita è impensabile’ e per questo il metodo Feldenkrais che lavora sulla qualità del movimento, è applicabile in molti ambiti.

Un mestiere che richiede dei movimenti precisi e raffinati è sicuramente il musicista.

Ogni strumento ha una sua forma, un ingombro, delle proporzioni e una tecnica per suonarlo. Alcuni strumenti si sorreggono, con altri si interagisce solo nel momento di far sentire le note. Al musicista non resta che adattarsi allo strumento e acquisire precisione e velocità.

Il Feldenkrais è un ottimo metodo per rendere il musicista comodo durante l’esecuzione dei brani. Avere una piacevole sensazione di come si sta ci predispone ad esprimerci al meglio.

Ecco alcuni dei principi che possono aiutare un musicista:

  • il supporto, la sensazione di essere sostenuti.
    Spesso ci si ritrova con le spalle tese, il fiato trattenuto e tensioni in varie parti del corpo. Si fa fatica a tenere la posizione per suonare e ci si sforza per rimanere immobili, nella posizione che si pensa sia quella giusta e immutabile. Con le lezioni Feldenkrais si impara a sentire il sostegno dello scheletro liberando le tensioni inutili e lasciando che il peso si distribuisca sui piedi e sugli ischi quando si è seduti.
  • Integrare il movimento con le parti più prossimali. Le dita, le mani, le braccia e la bocca sono le parti che vengono usate maggiormente per suonare. Se si usano solo queste, senza coinvolgere il torace e il bacino, facilmente si infiammeranno o diventeranno doloranti. Dare la possibilità al movimento di fluire dalle parti distali alle prossimali e viceversa rende il suonare più semplice.
  • Dissociare. Questa è un’abilità che i musicisti già acquisiscono con la pratica. Nelle lezioni Feldenkrais si impara a dissociare le varie parti rendendo fluidi e più ampi i movimenti. Ad esempio si aumenta la rotazione della testa dissociandola dagli occhi e dal movimento delle spalle e de torace. Il musicista ha così tutte le possibilità di organizzazione tra le varie parti di sé.
  • Respirare. Quando ci si concentra su un’azione così complessa come il suonare ci si sforza per fare bene e per riuscire, questo blocca il respiro limitando la performance. Sentire i propri spazi interni e lasciar fluire l’aria ammorbidisce il corpo rendendolo più agile ed efficace.

In generale il metodo Feldenkrais rende più agili e fluidi i movimenti, ma soprattuto, il musicista diventa più consapevole di come sta, identifica più facilmente le scomodità ed è subito pronto a fare piccoli aggiustamenti per ritrovare la comodità.

E che musica sia!