Questo articolo lo voglio iniziare con uno dei significati della parola CRONICO:

crònico agg. [dal lat. chronĭcus, gr. χρονικός, der. di χρόνος «tempo»] (pl. m. –ci) . – 1. In medicina, e nel linguaggio com., di malattia o condizione morbosa a lento decorso, e quindi con scarsa tendenza a raggiungere l’esito, cioè la guarigione, la morte, o l’adattamento a nuove condizioni di vita, attraverso l’instaurarsi di un nuovo equilibrio: soffrire di bronchite c., essere affetto da asma cronica

Come dice un mio amico ottimista 😉 “non c’è scampo”.

Se è vero che ci sono situazioni difficilmente risolvibili è anche vero che questa parola pronunciata da esperti può inibire la ricerca di altre possibilità o soluzioni. Dare false speranze non è l’altra via, ma ammettere che non si ha la possibilità di dare aiuto è diverso dalla sentenza “è cronico, se lo tiene per tutta la vita” oppure ” lei è fatta/o così, avrà sempre quel dolore”.

Nella mia esperienza di insegnante Feldenkrais, ho lavorato con persone che soffrono di dolori cronici e per loro, spesso, è una sorpresa scoprire che ci sono dei modi per stare meglio, per gestire la situazione. Cambiare il modo in cui si fa un movimento può dare sollievo e migliorare il senso di scomodità e dolore. Anche l’attenzione all’organizzazione di sé permette di diventare più sensibili e adottare degli aggiustamenti che fanno stare meglio.

A me è capitato, facendo una cura omeopatica per un problema alla pelle, di risolvere i dolori che avevo durante il ciclo. Prima, pensavo che l’unico modo fosse prendere degli anti dolorifici. In questo caso nessuno mi aveva detto nulla, da sola mi ero convinta che in quei giorni si stava male, ero fatta così, punto. Non mi davo altre possibilità.

La vita è un processo e per quanto pensiamo di essere sempre uguali, in realtà continuiamo a cambiare. Manteniamo forse delle caratteristiche ma negli anni impariamo nuove cose, cambiamo gli interessi, il lavoro, frequentiamo persone differenti, l’ambiente intorno a noi cambia e noi ci adattiamo… Pensate a come l’uso della tecnologia ha modificato le vostre abitudini negli ultimi anni, o come avete cambiato l’alimentazione con l’avanzare dell’età… Siamo in continuo cambiamento.

Pensare che siamo cronici in qualcosa ci limita e ci fa perdere delle possibilità di miglioramento. Per questo cronico è una parola da usare con molta cautela.